Fotografo Matrimonio Siena
Le foto panoramiche o che ritraggono diversi elementi nella scena sono molto popolari e conosciute, grazie anche al cinema e all’utilizzo di camere specificamente progettate per catturare tali immagini utilizzando una porzione più lunga del sensore rispetto ai tradizionali 35 millimetri. Oggi, la maggior parte delle fotocamere “point and shoot”, così come alcune fotocamere mirrorless e DSLR, sono in grado di riprendere automaticamente immagini panoramiche, e, francamente, il risultato può essere spesso molto buono. Ma di cosa si tratta dunque, quando si parla del cosiddetto metodo panoramico di Brenizer? Guardiamo l’immagine qui sotto:
Fotografo matrimonio Siena: che cos’è il metodo Brenizer?
Che cos’ è un panorama Brenizer e in che modo è diverso da quelle foto che scattiamo e che vediamo in giro? In realtà è molto semplice: si tratta pur sempre di un panorama, proprio come con qualsiasi altra fotografia.
Ryan Brenizer, fotografo matrimonialista, ha reso noto questo metodo (che da quel momento ha preso il suo nome), attraverso il quale si ottengono immagini che presentano un ampio angolo di ripresa associato a un forte sfocato sullo sfondo.
Con le panoramiche convenzionali, i fotografi tendono a catturare per lo più paesaggi e città, o interni, e il formato della fotografia è spesso orizzontale. Il metodo Brenizer, tuttavia, è molto utilizzato nei ritratti dove si vuole catturare anche ciò che sta attorno al soggetto o ai soggetti, come nella fotografia da matrimonio. Ma, cosa più importante, il metodo Brenizer pone l’accento sulla quantità di sfondo sfocato (bokeh) e profondità di campo in un determinato punto di vista. Il modo migliore per raggiungere questo obiettivo è quello di stare relativamente (o molto) vicino al soggetto e fotografare con un obiettivo che sia il più veloce possibile e con un diaframma completamente aperto (o quasi del tutto aperto).
Inoltre questo metodo spesso prevede la realizzazione di diversi scatti che poi vengono montati in post produzione per poter realizzare così una fotografia con un ampio angolo di visuale. Tuttavia io preferisco non seguire questo metodo, e di effettuare un solo scatto della scena, in quanto ciò preclude la naturalezza e la spontaneità dei soggetti rappresentati durante un matrimonio. Per cui cerco di avvicinarmi come effetto anche senza applicarlo alla lettera.
Ecco un altro esempio:
Si noti la vicinanza della mia macchina fotografica, e tuttavia l’immagine risultante ha un grande campo visivo e con poca profondità di campo. Se fossi stata ancora più vicina o avessi utilizzato un obiettivo con un’ampiezza focale più grande, l’immagine sarebbe stata ancora più suggestiva, ma ho preferito qualcosa di più realistico in linea con il mio stile reportaggistico.
Fotografo matrimonio Siena: come realizzare la tecnica di Brenizer
Scattare una foto panoramica con il metodo di Brenizer è un processo relativamente semplice, tuttavia esistono diverse regole pratiche da tenere sempre a mente quando si vuole scattare con questo effetto, specialmente quando mi trovo in qualità di fotografo matrimonio Siena, o in qualsiasi altra città:
- Pre-visualizzare: immaginare nella propria mente quale potrebbe essere il risultato finale è della massima importanza perché permette dei risultati notevoli, ma soprattutto in questo modo è possibile sapere a che distanza stare dal o dai soggetti. Inoltre bisogna sapere in anticipo quanta della scena che si vuole riprendere entrerà e sarà impressa dal sensore per evitare risultati non in linea con le proprie aspettative. Pertanto si dovrebbe fotografare sempre un po’ di più di quanto si immagina.
- Effettuare le impostazioni: una volta che si è messa a fuoco l’immagine e impostata la velocità dell’otturatore, l’apertura del diaframma e il bilanciamento del bianco, eseguire alcuni scatti di prova per capire se le impostazioni sono tali da ottenere l’effetto di Brenizer. A questo punto si bloccano le impostazioni in modo da non variarle per gli altri scatti.
- Messa a fuoco dei soggetti che si vuole rappresentare: assicurarsi di mettere a fuoco prima di tutto i soggetti che vogliamo sia focalizzata l’attenzione è un aspetto importante di questo tipo di tecnica. Dopodichè si procede a scattare le alte parti che comporranno la scena.
- Semplicità: non eseguire 50 scatti altrimenti dopo si dovranno montare in post editing e il computer non riuscirà ad elaborarle tutte. Meglio dalle 4 alle 10 fotografie, in quanto il sistema di calcolo sarà minore e il processo sarà più snello. Inoltre, le linee rette sono spesso difficili da gestire a causa della distorsione naturale delle lenti, per cui meno foto, meno ci si dovrà preoccupare di questa problematica.
- Esperimenti: sebbene tale metodo sia diventato famoso per i ritratti, esso può essere utilizzato in numerose altre situazioni, per esempio ogni volta che si ha la necessità di avere un ampio angolo di visione e poca profondità di campo.Ecco alcune mie fotografie che riescono a raggiungere l’effetto del metodo di Brenizer: